sabato 27 novembre 2010

Il pane.

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Pane,
ti vedo per terra e nella spazzatura,
io penso sempre come sei fatto tu
che per farti ci vuole amore e non pigrizia,
ci vuole il meglio della gioventù
Da frumento sei arrivato a pane,
tutta questa strada la so anch'io
giovane forte e pieno d'allegria.

Questo è il fiore della gioventù,
chi ti maltratta e chi ti butta a terra
con questo fiore sei stato fatto tu.

Io prego sempre di non esserci guerra
ma mai ci fosse guerra
lui ti cercherà ma non ti troverà più
perchè nella spazzatura tu sei stato buttato.

Perciò prego pure la madre natura
di non mancare questo frutto beato
perchè è secondo ai nostri alimenti,
è troppo buono e viene maltrattato.

Certo, senz'acqua non fiorisce niente
perchè questo mondo è fatto così...

e vorrei sapere perchè...

Anonimo.

giovedì 18 novembre 2010

La tua esistenza...

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Ridere spesso e di gusto;
ottenere il rispetto di persone
intelligenti e l'affetto dei bambini;
prestare orecchio alle lodi di critici
sinceri e sopportare i tradimenti
di falsi amici; apprezzare la bellezza;
scorgere negli altri gli aspetti positivi;
lasciare il mondo un pochino migliore,
si tratti di un bambino guarito,
di un aiuola o del riscatto
da una condizione sociale;
sapere che anche una sola esistenza è stata
più lieta per il fatto che tu sei esistito.

Ecco, questo è avere successo.......

Ralph Waldo Emerson.

venerdì 12 novembre 2010

I bimbi soli.

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Mi turba il pensiero che un bambino
subisca per gli errori degli adulti.
Spesso l’amor filiale cede il passo
all’egoismo miope.
Vorrei poter gridare al mondo intero
che i bimbi soli soffrono.

E’ doveroso amare
chi ha il tuo stesso sangue nelle vene.
L’amore non è un dono
di cui può farsi a meno.

L’amore è vita
e chi vita ti dà
ti deve amore.

G. Madera.

venerdì 5 novembre 2010

Adesso...

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Edward Hopper

Adesso che il tempo sembra tutto mio
e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena,
adesso che posso rimanere a guardare
come si scioglie una nuvola e come si scolora,
come cammina un gatto per il tetto
nel lusso immenso di una esplorazione,
adesso che ogni giorno mi aspetta
la sconfinata lunghezza di una notte
dove non c'è richiamo e non c'è più ragione
di spogliarsi in fretta per riposare dentro
l'accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta,
adesso che il mattino non ha mai principio
e silenzioso mi lascia ai miei progetti
a tutte le cadenze della voce,
adesso...
vorrei improvvisamente la prigione.

Patrizia Cavalli.