venerdì 31 dicembre 2004

Certi conti



Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si
presentò in cucina con un foglietto in mano. Con aria stranamente
ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si
asciugò le mani con il grembiule e lesse quanto vi era scritto:
Per aver strappato le erbacce dal vialetto: 1 Euro.
Per aver ordinato la mia cameretta: 1,50 Euro.
Per essere andato a comperare il latte: 0,50 Euro.
Per aver badato alla sorellina (tre pomeriggi): 3 Euro.
Per aver preso due volte "ottimo" a scuola: 2 Euro.
Per aver portato fuori l'immondizia tutte le sere: 1 Euro.
Totale: 9 Euro.

La mamma fissò il figlio negli occhi, teneramente. La sua mente si
affollò di ricordi. Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:
Per averti portato in grembo per 9 mesi: 0 Euro.
Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: 0 Euro.
Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: 0 Euro.
Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: 0 Euro.
Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: 0 Euro.
Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti
ho preparato: 0 Euro.
Per la vita che ti do ogni giorno: 0 Euro.

Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al
figlio. Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma
aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi. Girò il
foglio e sul suo conto scrisse: "Pagato". Poi saltò al collo della
madre e la sommerse di baci.

Quando nei rapporti personali e familiari si cominciano a fare i
conti, è tutto finito. L'amore, o è gratuito o non è amore.

martedì 28 dicembre 2004

Anno Nuovo.



L'anno nuovo comincia,
si grida.
Notte di fuoco.
Botti e saette che scivolano
in cielo,
schiume di augurio
traboccano e colano in terra,
fra gioie e risate che erompono
scavalcando i muri
e tristezze e dolori che gemono
rafforzando i muri.
Tanto rumore per nulla
e tanto nulla che fa rumore.
Tanto rumore senza cuore
e tanto cuore senza rumore.
Tanta festa senza testa,
e tanta testa senza festa.
L'artificio s'impone ovunque,
in cielo e in terra;
il ballo é allegro
e diverte chi lo gode
e lo sballo, anche se allegro,
affanna chi lo cerca.
Intanto "Noi" grati,
uniti e silenti Voliamo
nella Sacra astronave
della Pura Coscienza
Vedendo e lasciando
i nostri corpi divisi nello spazio
partecipare ridenti al gioco...
come é dovuto al mondo,
ai canti di speranza....
come é dovuto al sogno
dei naufraghi compagni
dell'esistere nel tempo,
per ora ignari dell'Eterno.
 
Intanto tanti AUGURI per il nuovo.
            2005

   --- pulvigiu ---